Tra le pieghe di una vita – Sergio Boem

Tra le pieghe di una vita - Sergio BoemTra le pieghe di una vita racconta la piccola storia del tenente Ubaldo Ingravalle, nonno dell’autore, intrecciandola con gli avvenimenti nazionali che lo vedono uomo d’azione e testimone della sua epoca. L’autore attraverso gli oggetti appartenuti all’ufficiale, ha indagato tra labili indizi e sconosciuti documenti d’archivio, scoprendo così le vicende di tanti altri nonni: quelli del suo reparto, mille montanari ormai dimenticati. Attraverso le testimonianze dei famigliari e percorrendo i sentieri densi di memoria, ha incontrato così la grande Storia, descritta senza piegarla a semplificazioni o a pregiudizi ideologici. Ne emerge una ricerca che racconta tutto il Novecento, visto attraverso gli occhi dei famigliari e dei protagonisti più umili. Sergio Boem (classe 1964, 5° Alpini), gardesano, appassionato di storia, alpinismo e ambiente, racconta in questo libro documentatissimo e appassionante la storia dei dimenticati uomini del battaglione Valcamonica attraverso documenti d’archivio e familiari, trovati tra le carte di casa e combinati a testimonianze, ricerche e visite nei luoghi della memoria. La vicenda personale del tenente Ubaldo Ingravalle, nonno materno dell’autore, si intreccia con i grandi avvenimenti nazionali e internazionali, dando vita a una piccola storia capace di raccontare il Novecento, le due guerre, la Repubblica di Salò, le foibe e l’esodo giuliano dalmata. “Dei nostri nonni conosciamo generalmente il contesto da cui provenivano – dice l’autore – ma non sempre il calvario a cui furono destinati. Il ricordo dei giorni tragici del primo conflitto mondiale è rapidamente svanito con loro e alcune volte, come per questo dimenticato reparto, non ha avuto nemmeno un narratore. Di quei mille uomini maturi padri di famiglia, malghesi o mezzadri, divenuti alpini e che combatterono una guerra sanguinosa e sconvolgente, incredibilmente non è quasi restata traccia. In questa ricerca sono stati pazientemente raccolti gli indizi e le scarse testimonianze raccolte in quei tempi circa quel reparto, approfondendo l’ambiente e seguendone il cammino, con l’intento di comprendere scelte e accadimenti ma anche per ricordare i principi che guidavano quei montanari del primo novecento. In realtà se molti di essi provenivano delle vallate bresciane, bergamasche e valtellinesi, in seguito furono tragicamente sostituiti da cittadini provenienti anche dal Piemonte, dagli Abruzzi e dalla Valle d’Aosta, insomma un po’ da tutta Italia. Furono tutti arruolati in un battaglione dalla storia sconosciuta, che non ebbe in seguito nemmeno un futuro”. Per questo libro a Sergio Boem è stato attribuito nel 2015 il premio IFMS (International Federation of Mountain Soldiers). L’IFMS è una federazione tra associazioni nazionali di soldati, in armi, congedati, di riserva o a riposo, con specifico addestramento montanaro. Vi fanno parte tutti gli associati Ana.

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